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QUALI PENSIONI

Quali pensioni non possono essere esportate? 

Secondo i Regolamenti comunitari, alcune prestazioni sono inesportabili negli Stati membri dell'Unione europea: queste prestazioni devono quindi essere erogate solo nello Stato membro in cui la persona interessata risiede e in base ai criteri stabiliti dalla legislazione di tale Stato.

 

Per l'Italia sono inesportabili le seguenti prestazioni:

  • pensioni sociali ai cittadini senza risorse (legge n. 153 del 30 aprile 1969);

  • pensioni, assegni e indennità ai mutilati e invalidi civili (leggi n. 118 del 30 marzo 1974, n. 18 dell'11 febbraio 1980 e n. 508 del 23 novembre 1988);

  • pensioni e indennità ai sordomuti (leggi 26 maggio 1970, n. 381 e 23 novembre 1988, n. 508);

  • pensioni e indennità ai ciechi civili (leggi 27 maggio 1970, n. 382 e 23 novembre 1988, n. 508);

  • integrazione della pensione minima (leggi 4 aprile 1952, n. 218, 11 novembre 1983, n. 638 e 29 dicembre 1990, n. 407);

  • integrazione dell'assegno d'invalidità (legge 12 giugno 1984, n. 222);

  • assegno sociale (legge 8 agosto 1995, n. 335);

  • maggiorazione sociale (articolo 1, paragrafi 1 e 12 della legge 29 dicembre 1988, n. 544 e successive modifiche).

 

Cosa significa?

Il trasferimento all'estero di chi riceve una di queste prestazioni causa la perdita del diritto alla stessa.

Il caso specifico dei pensionati "statali"

Secondo quanto espressamente previsto dalle Convenzioni Bilaterali che regolano questa materia, le agevolazioni fiscali (detassazione) non possono essere estese ai titolari di pensioni "statali" (c.d. ex INPDAP).

Cosa significa?

I pensionati ex INPDAP possono trasferirsi in Portogallo ma non possono beneficiare delle agevolazioni fiscali: lo Stato italiano infatti continuerà a “prelevare” alla fonte le imposte sulla pensione.

Naturalmente, a differenza delle pensioni "inesportabili", il trasferimento non comporta la perdita del diritto alla pensione che continuerà ad essere regolarmente versata come in Italia.

Perché dovrei comunque trasferirmi? 

 

Trasferendo la propria residenza in Portogallo si avranno comunque innumerevoli vantaggi e soprattutto la possibilità di vivere meglio a livello qualitativo: il costo della vita in Portogallo infatti è inferiore rispetto all’Italia (a parità di stile di vita, a Milano occorrono 2.000€/mese, a Lisbona 1.200€); i tassi di criminalità sono estremamente ridotti; l’indice di inquinamento è la metà dell’Italia; il clima è molto favorevole tutto l’anno.

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